Il Risorgimento a Verona e nel Veronese - Forte Ceraino

Forte-Ceraino-(Archivio-arch.-Fiorenzo-Meneghelli)

Forte Ceraino (Archivio arch. Fiorenzo Meneghelli)

 

Nome originale: Werk Hlawaty.

Nome italiano (dopo il 1866): Forte Ceraino.

Anno di costruzione: Tra il 1850 e il 1851.

Armamento: 9 cannoni.

Guarnigione: Fino a 150 fanti e 115 artiglieri.

Dove si trova: Sorge nel territorio comunale di Dolcè in località Ceraino alla sinistra dell’Adige su un piccolo ripiano del Monte Pastello a quota 236 metri dominando la sottostante ansa del fiume. Si può raggiungere dall’abitato di Ceraino percorrendo l’ex strada militare. E’ ancora oggi visibile poiché dopo il 1866 l’esercito italiano lo ammodernò e lo continuò ad utilizzare per lungo tempo. In seguito venne dismesso ed oggi versa in uno stato di totale abbandono.

Descrizione: Il forte fu intitolato al luogotenente feldmaresciallo Joahnn von Hlawatry. Voluto dal feldmaresciallo Radetzky, serviva per creare uno sbarramento, insieme agli altri forti del gruppo verso la strada del Brennero e lo sbocco della Val d'Adige. La sua costruzione è stata vincolata dalle asperità rocciose, che lo hanno portato ad avere una pianta irregolare. Il fortilizio, costruito interamente in pietra rossa, presenta una batteria centrale costituita da una casamatta diretta verso la valle dell'Adige con 8 feritoie per l'artiglieria. Inoltre possiede altre due parti distinte costituite da casematte armate, una a nord che punta la zona nord-ovest e una a sud che presenta due feritoie rivolte verso ovest. All'interno si trova un cortile con grandi cisterne per l'acqua piovana e con sistemi di canalizzazione. Gli interni disponevano di varie stanze di diverso utilizzo.  All'esterno il forte è stato dotato di una recinzione con uno strato di terra spesso oltre due metri e di un fossato largo e profondo circa tre metri. L’ingresso era garantito da un ponte levatoio.

 

Arch. Fiorenzo Meneghelli