36^ Mostra Filatelica e Premio Internazionale d'Arte Filatelica "San Gabriele"

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Cent’anni fa con Gabriele D’Annunzio anche due “legnaghesi” volarono su Vienna, lanciando sulla città migliaia di volantini. Sopra c’erano scritti due diversi messaggi propagandistici italiani, che invitavano a smettere di combattere per l’Impero. Si trattava di Aldo Finzi (Legnago 1891-Roma, Fosse Ardeatine, 1944) e di Giordano Bruno Granzarolo (Carpi di Villa Bartolomea 1894-Padova 1948). I due aviatori – quando l’aviazione era ancora agli albori – presero anche parte alla Grande Guerra, che il Circolo filatelico e numismatico legnaghese “Sergio Rettondini” ricorda con la tradizionale Mostra filatelica del 29 settembre-7 ottobre (ingresso gratuito; orari: 9:30-12:30, 15:30-18:30 sabato e domenica, nei restanti giorni su appuntamento: 0442 27732), allestita al Museo Fioroni con la collaborazione del “Il Circolo del 72”. Mostra che idealmente si riallaccia a quella, sullo stesso tema, di mezzo secolo fa.

Sabato 29, nell’ambito dell’inaugurazione della 36^ Mostra filatelica e documentaria prevista per le ore 16:00, Alessio Meuti, presidente dell’associazione di cultura aeronautica “Il Circolo del 72”, tratteggerà le figure di Aldo Finzi, da Sergio Romano definito “personaggio drammatico e controverso” e di Giordano Bruno Granzarolo, divenuto capitano durante la Prima Guerra. Ottenne anche una decorazione bronzea con la seguente motivazione: “Pilota nuovo alle vicende della Guerra, iniziava brillantemente e valorosamente i suoi voli alla fronte, distinguendosi per costanza ed aggressività. Audacemente si spingeva in ricognizioni strategiche su Trieste e Lubiana, compiendo sempre lodevolmente il mandato affidatogli”. Dopo la morte di Natale Palli, nel 1919 divenne il comandante della 87^ Squadriglia con sede a Padova.

Oltre che sulla cartolina stampata per l’occasione, la sagoma dei due aviatori campeggia pure sull’annullo postale ricordo che Poste Italiane utilizzerà il pomeriggio del 29 settembre nell’ufficio provvisoriamente aperto all’interno del Museo.

Esposta, nella Sala Orientale, la “Grande Guerra” messa insieme da Giuseppe Vincenzo Badin. Si tratta di documenti postali dei soldati al fronte. Lettere e soprattutto cartoline con cui i nostri soldati mantenevano i rapporti con coloro che erano a casa. Affettuosamente struggente il ricordo che Valeriano Genovese tributa al padre, “ragazzo del ‘99”. Un tardivo omaggio, assicura l’autore della collezione, “di un figlio verso la memoria del padre, che a soli diciott’anni venne brutalmente gettato nella mischia della Grande Guerra”. La narrazione, fatta di documenti postali (ma non solo, perché c’è anche la lettera di precetto), ruota intorno al diario, compilato a partire dal 22 febbraio 1917 e fino al 7 luglio dello stesso anno, da Domenico (Memi) Genovese. Il padre di Valeriano, appunto.

A proposito della ritirata di Caporetto Domenico Genovese annota: “si sente da lontano un bombardamento infernale; si vide ritornare della truppa sudicia, mal vestita, senza fucile e senza ogni oggetto di corredo. Si videro altri reggimenti freschi andare contro il fronte con un passo veloce e sicuro sotto la pioggia che cadeva a catinelle. Infatti c’era un movimento per le strade che era impossibile passare”. Non manca neppure la decorazione con la Croce al merito di guerra, ottenuta in riconoscimento di una pericolosa azione sul Col del Roccolo.

 

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A conclusione dell’evento, domenica 7 ottobre alle ore 11.00, presso la Sala delle Ceramiche del Museo Fioroni, si terrà il prestigioso 36° Premio Internazionale d’Arte Filatelica “San Gabriele”.

Per il Premio, una Annunciazione, nata in carcere. Quello di Bollate, nel caso specifico, dove non a caso ha preso il via sperimentalmente il progetto Filatelia nelle carceri.

A cimentarsi con pennello, colori e tavolozza, sono stati i “pittori” che frequentano il Laboratorio Artemisia. Il corso di pittura e tecniche artistiche, gestito da Nadia Nespoli all’interno del settimo reparto della Casa di reclusione di Bollate, è nato nel 2013 dal progetto “scuola di pittura” dell’Accademia delle Belle arti di Brera. La benemerita iniziativa propone la formazione artistica dei detenuti attraverso l’espressività e l’attività pittorica. “L’incontro è settimanale – ricorda Nadia Nespoli – per il piacere di fare arte con un lavoro comune di impegno e partecipazione. Diversi sono i percorsi, le ricerche e le sperimentazioni. Per questo gruppo di artisti è uno dei modi per realizzarsi, una ‘Via d’uscita’, come il titolo della nostra esposizione itinerante già presentata in più enti e biblioteche milanesi”. In questi pochi anni di attività il Laboratorio Artemisia ha registrato un buon numero di presenze, compresa quella, lo scorso giugno, allo Spazio filatelia di Milano dove è stata allestita la mostra “Tre Carceri, Una Mostra”.

“Per chi pratica arte all’interno di un carcere – conclude Nadia Nespoli – disegnando o dipingendo, la sensazione è quella di essere creativi, di produrre immagini e figure nelle quali esprimere se stessi, di riuscire a tradurre le proprie emozioni e di raccontarsi; è quella, quindi, di avere la coscienza di spendere il proprio tempo per restituire alla società bellezza e lavoro”.

Alla realizzazione dell’Annunciazione proposta attraverso la cartolina ricordo e lo speciale annullo di Poste Italiane hanno contribuito Elvir, Chigozie, Maurizio, Massimo, Antonino, Angiolino, Memon, Sasha, Carilio, Bannor Seth, Biagio, Battista, Stefano, Giovanni, Giacomo, Florian e Giuseppe. Sotto l’attenta guida, s’intende, di Nadia Nespoli.

Oltre che sulla cartolina, l’Annunciazione, ispirata ad un’opera di Mario Sironi, illustra l’annullo postale che l’ufficio postale, per l’occasione aperto da Poste Italiane al Museo Fironi, bollerà lettere e cartoline.

 

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