Il Museo del Risorgimento della Fondazione Fioroni di Legnago costituisce uno degli esempi più suggestivi e significativi di casa-museo nel panorama museale del Veneto.
Il primo allestimento dell’ingente collezione di preziosi e unici cimeli risorgimentali, raccolta a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento dalla famiglia Fioroni, risale agli inizi degli anni ’20 del Novecento. Il desiderio di rendere fruibili per la comunità legnaghese i risultati di un collezionismo paziente e rigoroso, quanto soprattutto la precisa volontà di stimolare, con la creazione di un vero e proprio Museo del Risorgimento, ulteriori acquisizioni e donazioni, concretizzò nella famiglia Fioroni l’idea di adibire una porzione dell’ottocentesco palazzo di Legnago a sede espositiva permanente delle proprie raccolte.
Nei due decenni che precedettero il secondo conflitto mondiale, l’allestimento delle collezioni risorgimentali di casa Fioroni attirò un vasto interesse e suscitò un’ampia eco nel contesto culturale veronese e veneto, imponendosi fin dagli esordi come una delle aggregazioni più interessanti per la qualità e per l’unicità dei materiali.
Il caratteristico contesto espositivo di palazzo Fioroni attirò l’attenzione della stampa dell’epoca e dei visitatori, in primo luogo per il ricercato e peculiare accostamento tra gli oggetti museali, gli arredi, le ambientazioni d’epoca, quanto soprattutto per il sapiente e continuo incremento delle collezioni che Maria Fioroni seppe portare avanti attraverso una capillare rete di relazioni con i più importanti antiquari e connoisseurs del paese. Dal ‘Gazzettino’ al ‘Corriere della Sera’, da ‘Verona e il Garda’ alla diffusissima ‘L’Arena’, il Museo del Risorgimento di casa Fioroni raccolse plausi ed incitamenti, imponendosi nel Veneto pre-bellico come una delle contestualizzazioni museali private più rappresentative.
In seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, nel timore che l’imminente conflitto avrebbe potuto coinvolgere molto da vicino Legnago, il museo venne completamente smantellato e le raccolte risorgimentali poste in salvo nella residenza milanese della famiglia Fioroni: si trattò di una scelta provvidenziale e tempestiva, dal momento che palazzo Fioroni venne quasi completamente distrutto nel corso di una incursione aerea alleata nel settembre 1944.
Al termine dei dolorosi eventi bellici, le ultime eredi della famiglia Fioroni, Gemma e Maria, decisero che la ricostruzione del palazzo legnaghese coincidesse con la sua completa trasformazione in una esposizione permanente dedicata alla storia di Legnago e della pianura veronese.
Nel nuovo allestimento post-bellico le collezioni risorgimentali costituirono il fulcro espositivo della rinata casa-museo, riedificata con pazienza e restaurata con cura nell’intento di recuperare fin nei minimi particolari i pregiati dettagli dell’ambientazione caratteristica di un’abitazione borghese del secondo Ottocento.
Dopo la ricostruzione iniziata già nell’estate del 1945, il rinnovato Museo del Risorgimento di palazzo Fioroni venne ufficialmente inaugurato nel 1948 dal senatore Guido Gonella, allora ministro della Pubblica Istruzione, con una significativa mostra allestita per il centenario dei moti che diedero avvio alla grande epopea del Risorgimento nazionale. L’esposizione di proclami e di cimeli storici di straordinaria importanza e valore produsse anche in questa occasione ampi consensi, attirando l’attenzione di visitatori illustri, tra i quali, va ricordato, il senatore Umberto Terracini, al tempo presidente dell’Assemblea Costituente.