Forte Sofia (Archivio arch. Fiorenzo Meneghelli)
Nome originale: Werk Sofia.
Nome italiano (dopo il 1866): Forte Santa Sofia.
Anno di costruzione: 1838 ca.
Armamento: 14 cannoni a canna liscia.
Guarnigione: 174 uomini tra fanti e artiglieri (fino a 230 in caso di necessità).
Dove si trova: Sorge a est dell’imbocco della strada per Avesa, sulle pendici più basse del colle San Leonardo, che domina la parte occidentale della cinta magistrale di sinistra d'Adige.
Descrizione: Costruito per volere del feldmaresciallo Radetzky, su progetto del maggiore generale Franz von Scholl. Erroneamente conosciuto con il nome di Forte Santa Sofia, in realtà era stato intitolato all’arciduchessa Sofia di Baviera, madre dell’imperatore Francesco Giuseppe. Insieme agli altri forti collinari concorreva ad impedire l’aggiramento di Verona da settentrione. I suoi cannoni (che potevano ruotare a 360°) battevano la strada postale per il Tirolo e il corso discendente dell’Adige, il monte San Dionigi, la valletta di Avesa e la collina delle Torricelle, incrociando i tiri con il Forte San Procolo. Cessato il suo utilizzo fu adibito per molti anni a colombaia per l’allevamento e l’addestramento dei piccioni viaggiatori del Genio Militare italiano. I soldati raggiungevano l’avamposto attraverso una strada completamente incassata e quindi fuori dalla visuale e dal tiro di eventuali nemici.
Arch. Fiorenzo Meneghelli