Rivoli Veronese (1796 e 1848)
Il 29 luglio 1796 il maresciallo austriaco Würmser, sceso in Italia con diverse colonne militari fra il Garda e l’Adige, sconfisse il generale francese Massena costringendolo alla ritirata. Il successivo contrattacco delle truppe napoleoniche permise al Massena di recuperare le primitive posizioni su Rivoli il 6 e 7 agosto, mentre il Würmser ripiegò su Trento.
Dopo la battaglia di Goito (30 maggio 1848), la IV divisione al comando del duca di Genova e le brigate Pinerolo e Piemonte si portarono su San Martino sulla Corona per tagliare la fuga agli austriaci, mentre la III divisione del generale Broglia attaccava il nemico fronte. Dopo un breve combattimento gli austriaci sgombrarono le posizioni di Rivoli, lasciando il campo all’esercito piemontese (10 giugno 1848). Il giorno seguente, la brigata Piemonte, su due colonne, dalla destra d’Adige incalzò nuovamente il nemico sulla sponda opposta a Dolcè, obbligandolo dopo due ore di combattimento alla ritirarsi dal villaggio. Il 18 giugno 1848, il maresciallo Radetzky, in attesa di rinforzi, ordinò al colonnello Zobel e ai suoi 2.000 uomini di riguadagnare le posizioni della Corona e degli Spiazzi perse nei giorni precedenti. Ad attenderli trovarono un battaglione di fanteria e una compagnia di bersaglieri, oltre a volontari e studenti (1.000 uomini circa). Dopo tre ore di combattimenti gli austriaci furono respinti al di là della chiesa di Ferrara. Giunti dal Tirolo e da Verona i rinforzi attesi, Radetzky ordinò di attaccare il fianco sinistro dell’esercito piemontese ancora posizionato a Rivoli. Il 22 luglio 1848, i 6.000 austriaci furono tenuti a bada da due battaglioni di fanteria, da una compagnia di bersaglieri e dai volontari. Nel primo pomeriggio gli italiani furono soccorsi da altri due battaglioni di fanteria e altri bersaglieri condotti dal De Sonnaz. Il nemico fu ricacciato al di là di Caprino e Incanale con perdite consistenti.