Vivere in fortezza

‘Vivere in fortezza’. La vita quotidiana nelle piazzeforti del Quadrilatero

Una mostra a cura della Fondazione Fioroni di Legnago

Ideazione e progetto: Andrea Ferrarese – Federico Melotto – Luca Papavero

 

Legnago, Fondazione Fioroni

17 aprile 2011 – 29 maggio 2011

 

Peschiera del Garda, Museo della Palazzina Storica

25 giugno 2011 – 25 settembre 2011

 

Verona, Biblioteca Universitaria ‘Arturo Frinzi’

5 ottobre 2011 – 31 ottobre 2011

 

Villafranca, Palazzo del Trattato

5 novembre 2011 – 20 novembre 2011

 

Verona, Circolo Ufficiali di Castelvecchio

13 dicembre 2011 – 18 dicembre 2011

 

L’idea di una mostra didattica capace di raccontare la vita quotidiana nei luoghi fortificati del Veronese – indubbiamente ben esemplificati nelle grandi strutture militari che costituivano il celeberrimo Quadrilatero lombardo-veneto – muove dalla constatazione di trovarsi in presenza di un tema negletto e non sufficientemente approfondito dalla storiografia che da tempo ha affrontato i temi del Risorgimento.

Lo stesso titolo – ‘vivere in fortezza’ – racchiude, nella sua apparente semplicità, un’insieme estremamente eterogeneo di sollecitazioni e di problemi che meritano senza ombra di dubbio ulteriori approfondimenti. Il tema centrale della mostra – la vita di ogni giorno nelle piazzeforti del Quadrilatero – costituisce quindi l’occasione per una narrazione di lunghissimo periodo, a partire dall’imprescindibile esperienza veneziana, dell’eterogeneo rapporto tra le popolazioni civili e i luoghi fortificati.

Un rapporto, quest’ultimo, che spesso viene letto e percepito dal senso comune come ‘scontato’ e immediato: la fortezza richiama alla mente l’immagine della difesa, del riparo, della sicurezza. Si tratta in realtà di un punto di vista per molti aspetti ‘edulcorato’ ed effettivamente poco corrispondente ad una storia invece molto più articolata, una storia che se analizzata attraverso approcci storiografici recenti, ad esempio quelli della storia economica o della demografia storica, lascia emergere una quotidianità molto più problematica, in cui spesso le ombre sovrastano le luci.

L’intento del percorso espositivo sarà appunto quello di sviscerare i dualismi e i contrasti che da sempre hanno accompagnato e legato inscindibilmente la storia delle fortezze e le vicende – in alcuni momenti anche tragiche – dei loro abitanti. Nel lungo periodo, all’incirca dal primo Cinquecento all’unificazione, molti indicatori demografici ed economici segnalano per le comunità ‘fortificate’ (Legnago e Peschiera in particolare) perduranti fenomeni di spopolamento, accompagnati da una più generale stagnazione economica, facilmente intuibile nel rarefarsi di spinte imprenditoriali per tutta l’età veneziana che torneranno solo ad Ottocento inoltrato.  Di fronte a questi dati palesemente indicatori di un radicato malessere di fondo, è parso logico interrogarsi se e in quale modo il ‘vivere in fortezza’ abbia avuto un ruolo preponderante nell’innescare dei meccanismi che in termini economici odierni potrebbero essere definiti di recessione.

Per rispondere a queste interessanti istanze, la mostra si snoda attraverso temi che nella loro articolazione complessiva vorrebbero cercare di descrivere più in profondità i meccanismi di questo suggestivo rapporto uomo-fortezza. Temi che consentissero, in altre parole, di valutare attraverso precise esemplificazioni storiche e documentarie se, in quale modo e fino a che punto il ‘vivere in fortezza’ abbia vincolato la quotidianità della vita comunitaria. Dai disagi legati ai cantieri decennali delle ‘fabbriche’ cinquecentesche, al reclutamento forzoso delle popolazioni locali; dagli enormi impatti della costruzione fortezze sugli assetti ambientali, agli enormi carichi economici sopportati dalle comunità per il loro mantenimento; dai problemi di approvvigionamento cerealicolo legato alla presenza di cospicui contingenti militari, a quelli sanitari.

Tutto un mondo, di antico e nuovo regime, che si affaccia dalle affascinanti carte della storia; tutto un brulichio di uomini ‘comuni’, di eserciti, di soldati, di truppe, di vite scandite dalla ‘noia’ della guarnigione che richiama alla mente echi di buzzattiana memoria, vite di tanto in tanto scosse da tragici e sanguinari di assedi, da roboanti cannoni e da imponenti macchine da guerra. ‘Vivere in fortezza’ insomma, nel bene e nel male.

 

‘Vivere in fortezza’ - Depliant e locandina (4Mb)

‘Vivere in fortezza’ - Pannelli della mostra (48Mb)

‘Vivere in fortezza’ - Catalogo della mostra (36 Mb)