Polfranceschi Pietro [Verona, 1766 - 1845].
Figlio di Girolamo e di Fiorenza Maria Bonetti, fu politico e militare veronese. Proveniente da una delle famiglie più eminenti dell’aristocrazia scaligera, frequentò la Scuola Militare di Castelvecchio, uscendone ufficiale di artiglieria. Divenne capitano della Serenissima fino al 1797, quando, con l’arrivo dei francesi, passò nell’esercito cisalpino. Nello stesso anno sposò a Parigi Caroline Hubert. Dopo le Pasque Veronesi aveva organizzato la Guardia Nazionale di Verona, presentando un’apposita pubblicazione particolarmente apprezzata anche dal Bonaparte. Il 25 luglio 1797 insieme a Domenico Monga fu deputato al Congresso di Bassano. Successivamente il Polfranceschi venne nominato prima segretario, poi presidente del medesimo consesso; infine fu scelto come unico rappresentante dei territori dell’ex-Terraferma veneta e inviato presso il Direttorio a Parigi per chiedere l’annessione alla Repubblica Cisalpina. La sua opera diplomatica sia presso Napoleone sia presso il governo della Cisalpina a Milano sembrò portare ai frutti sperati, quando il Trattato di Campoformio (17 ottobre 1797) sbriciolò in un istante le aspirazioni dei patrioti veneti. Deluso, il Polfranceschi fece ritorno a Verona, dove restò per poco tempo, essendo stato nominato a Milano juniore nell’assemblea legislativa della Repubblica Cisalpina. In questa veste si adoperò principalmente per l’organizzazione dell’esercito, ma anche perché venisse concessa al più presto la cittadinanza attiva ai patrioti veneti. Con il ritorno del Bonaparte in Italia, Polfranceschi si dedicò all’allestimento della legione dei volontari italiani, la quale poi partecipò alla vittoriosa battaglia di Marengo (15 giugno 1800). Nel 1801 divenne, per qualche mese, ministro della guerra nella seconda Repubblica Cisalpina e nell’ottobre del 1810 fu nominato conte dell’Impero da Napoleone in persona. Al termine dell’epopea napoleonica data anche l’età ormai raggiunta, decise di ritirarsi a vita privata.