Simeoni Andrea

Simeoni Andrea [Verona, 1799 - Svizzera, 1880].

 

Facoltoso commerciante di seta (era di sua proprietà il bellissimo palazzo in Piazza Cittadella tuttora esistente, dove fu ospitato nel 1857 l’Arciduca Massimiliano), fu patriota affiliato dapprima alla società segreta dei ‘Masenini’, sorta tra il 1830 e il 1831, poi alla ‘Giovine Italia’. Nel 1834 i sospetti sulle sue aderenze con massoneria e carboneria e sulla sua partecipazione ad attività cospirative erano così forti che la polizia dispose il suo arresto. Il Simeoni fu costretto a fuggire in Svizzera, travestito da carrettiere per evitare la cattura, e nonostante la sua contumacia nel 1835 fu aperta un’istruttoria contro di lui presso il tribunale di Milano, senza tuttavia approdare a nulla di concreto. Salvo qualche fugace riapparizione a Verona, il Simeoni si rassegnò all’esilio elvetico, ma non rinunciò mai alla militanza mazziniana, contribuendo nel 1850 alla circolazione della corrispondenza epistolare clandestina e a far collocare le famose cartelle del prestito mazziniano.