Torri Massimiliane (Archivio arch. Fiorenzo Meneghelli)
Nome originale: Türme San Giuliano.
Nome italiano (dopo il 1866): Torri Massimiliane.
Anno di costruzione: 1837.
Armamento: Fino a 12 bocche da fuoco per ciascun edificio.
Guarnigione: 93 uomini, tra fanti e artiglieri. A questi potevano aggiungersi un’ottantina di soldati in caso di emergenza.
Dove si trova: Le quattro torri sorgono sulle colline a sinistra dell’Adige, più precisamente sui punti dominanti del crinale di San Giuliano e si possono raggiungere percorrendo per circa tre chilometri la cosiddetta strada delle Torricelle.
Descrizione: Tra le ultime opere progettate di Scholl, si ispirano alle torri già esistenti a Linz, volute dall’arciduca Massimiliano, e alle torri costiere di Trieste e Pola. Le torri veronesi si sviluppano su tre piani, al di sotto delle quali una cisterna raccoglieva l’acqua piovana. Il livello più basso presenta le feritoie per la difesa ravvicinata. Attraverso una doppia scala elicoidale al centro della struttura si sale ai due piani superiori. Il primo ospitava i dodici pezzi di artiglieria; al secondo trovavano posto i pezzi in barbetta. I locali di servizio, di deposito e gli alloggi per la guarnigione erano alquanto ridotti; forse perché più che dei veri e propri forti, le torri erano considerate delle batterie protette con una capacità di fuoco superiore. Le loro artiglierie dovevano battere la Valle di Avesa, la Valpantena e la Valdonega allo scopo di impedire che la piazzaforte fosse aggirata da nord, da Avesa a Poiano.
Arch. Fiorenzo Meneghelli